Avvocati, la rivoluzione per la previdenza arriva in piena estate. Forse per attirare meno l’attenzione, mentre molti studi professionali sono chiusi per ferie, o magari per una coincidenza temporale poco fortunata, arriva il bollino della Gazzetta Ufficiale per il regolamento che impone l’obbligo di iscrizione per tutti alla cassa forense. Proprio in mesi nei quali moltissimi giovani avvocati chiedono la cancellazione per l’impossibilità di sostenere i costi di iscrizione a fronte delle retribuzioni magre o inesistenti, diviene effettiva una delle parti più criticate della riforma forense del dicembre 2012, rimasta in applicazione a metà per la lentezza con cui si sono approvati i provvedimenti di attuazione necessari a metterne in pratica le novità più profonde. continua..
Le Casse di previdenza dei liberi professionisti sono rose da un tarlo che si fa di anno in anno sempre più vorace: se ne parla a mezza voce nei corridoi e negli uffici di presidenza, ma si preferisce non far scoppiare il bubbone. Il problema è quello della riscossione dei contributi previdenziali. Complice la crisi economica e le difficoltà che incontrano i professionisti a farsi pagare dai loro clienti, quello che era un fenomeno tutto sommato fisiologico sta diventando una valanga sempre più difficile da tenere sotto controllo. continua..
In cinque anni 1,5 milioni di ditte individuali si sono perse per strada, da gennaio va avanti il crollo delle nuove aperture. Gli allarmi delle associazioni di categoria restano inascoltati, nonostante proteste e appelli a fare qualcosa. Il governo Renzi si accoda ai precedenti: da Tremonti a Monti fino ad oggi, 20 anni di promesse rimaste nel cassetto
Mentre riparte il carosello sull’articolo 18 la campana suona per il sempre evocato e poi dimenticato popolo delle partite Iva. L’ultimo rintocco è arrivato pochi giorni fa dal Mef: a giugno le nuove posizioni aperte sono state 38.111 e hanno segnato un – 3,8% rispetto allo stesso mese del 2013. Il calo si accoda a un filotto di altri “meno”: -7% a maggio, -3 ad aprile fino al -9 di gennaio. Il funerale è certificato dal numero di posizioni chiuse: dal 2008 a oggi si sono estinte 500mila imprese individuali, schiantate dalla crisi, costrette dalle tasse e dalla burocrazia a un lento e inesorabile suicidio sotto gli occhi di tutti. continua..
Va applicata la marca da bollo da 2 euro sulle fatture senza Iva di importo superiore a 77,47 euro. Occorre farlo all’atto di emettere il documento, nell’esemplare da consegnare al cliente. Anche se in sede di controllo sarebbe più semplice esibire tutte le marche da bollo appiccicate in tutte le fatture emesse ed archiviate, questa pratica è errata: la norma parla di documenti “spediti e consegnati” (o di ricevute “rilasciate dal creditore”).
Anche se l’obbligo di apporre la marca da bollo sulle fatture o sulle ricevute “è a carico del soggetto che forma i predetti documenti e, quindi, li consegna o spedisce” (risoluzione 18 novembre 2008, n. 444/E), sono solidalmente obbligati a pagare l’imposta, oltre che delle eventuali sanzioni amministrative, continua...
Gli studi di settore lasciano spazio a nuovi controlli, basati più sui dati dichiarati che sul calcolo presuntivo di Gerico. Lo strumento sarà più selettivo e potrebbe interessare meno contribuenti
Gli studi di settore lasciano spazio a nuovi controlli, basati più sui dati dichiarati che sul calcolo presuntivo di Gerico. Lo strumento sarà più selettivo e potrebbe interessare meno contribuenti. Questa sarebbe la novità in tema di accertamento, cui è giunta la Corte dei Conti nella relazione 2013 sul rendiconto generale dello Stato, ragionando sul fatto che gli studi permettono di recuperare sempre meno gettito continua..
«Non c`è in cantiere nessuna idea relativa ad un prelievo forzoso sui patrimoni delle casse dei previdenza, bensì il progetto di una maggiore sinergia affinché gli enti possano sempre più investire in Italia, ferma la libertà di movimento dei capitali».
Così Filippo Taddei, responsabile economico del Pd e consigliere del premier Matteo Renzi, interviene nel dibattito avviato dalla Commissione di controllo sugli enti gestori forme di previdenza obbligatoria. La bicamerale guidata da Lello Di Gioia, infatti, qualche giorno fa ha presentato al Governo i risultati di uno studio finalizzato a riscrivere le regole per la gestione del risparmio previdenziale incentivando gli investimenti made in Italy grazie anche al supporto di Cassa depositi e prestiti. continua...
È una sentenza storica quella del Consiglio di Stato n. 3859/2014, depositata il 20 luglio, perché chiarisce come il criterio di rivalutazione dei contributi pensionistici, definito dalla legge n.335/1995, debba intendersi come quello minimo (che deve essere sempre riconosciuto), mentre le Casse di previdenza “virtuose” e con i conti in ordine possono riconoscere rivalutazioni maggiori così “… consentendo di erogare trattamenti pensionistici più alti”. Con questa sentenza, viene definitivamente scardinato il principio, difeso fino all’ultimo dal Ministero del Lavoro, per cui la previdenza dei professionisti doveva essere, sempre e comunque, “tutta uguale”. Anche quando i rendimenti dei contributi, per effetto del meccanismo di calcolo, erano pressoché pari allo zero,con il risultato di deprimere all’inverosimile le future pensioni, come in effetti è avvenuto negli ultimi anni. continua..