Casse di previdenza sempre più convinte dell'opportunità di mettere i loro risparmi nel Fondo Crescita da 3-5 miliardi che il Governo vorrebbe istituire (con la prossima legge di stabilità) per finanziare la ripresa. Prudentemente, ambienti vicini all'Adepp (l'associazione degli enti dei professionisti) parlano di un «semplice passo avanti nel dialogo con il governo e che la partita più delicata si giocherà sul regolamento del nascente Fondo».
Nei fatti però la disponibilità è stata già data a patto di entrare nella governance. Se non altro perché ieri, durante un incontro fra i presidenti delle Casse al quale ha partecipato anche il numero di Mefop (la società partecipata dal ministero dell'economia per lo sviluppo dei Fondi pensione guidata da Mauro Marè) incaricato dal Governo di curare i rapporti con gli enti, nessuno in quota Adepp ha espresso rilievi contrari all'invito dell'esecutivo di partecipare al Fondo. continua..
I professionisti pagano duramente la crisi. Con il calo del lavoro e con una perdita costante di redditi. A questo si aggiunge l'ingresso continuo di giovani leve in cerca di lavoro. Un fenomeno che riguarda l'intera Europa ma che in Italia - dove la presenza di professionisti è superiore alla media Ue - ha un effetto ancora più evidente e infatti i redditi hanno registrato un calo del 15% negli ultimi sei anni (si veda Il sole 24 Ore di ieri). In questo contesto difficile i fondi europei sono, per i professionisti, una fondamentale risorsa che potrebbe consentire di ridare ossigeno al comparto. Ma il sistema fatica a mettersi in movimento. continua..
La contrazione dei redditi dei professionisti ha ripercussioni sul fronte pensionistico, soprattutto per i più giovani. Nel recente passato, per garantire la sostenibilità dei bilanci a lungo termine come richiesto dalla legge, la maggior parte delle Casse di previdenza è passata, seppur con modalità diverse, dal sistema retributivo a quello contributivo o aggiornato alcuni parametri se quest'ultimo era già in vigore. Questo significa che, in via generale, per garantirsi un assegno pensionistico adeguato è necessario versare contributi con costanza e in misura superiore al passato. Non è, quindi, un caso se le aliquote inferiori al 10% previste per il contributo soggettivo siano un ricordo. Il 10% oggi può essere considerato il valore minimo, ma in più di un caso si versa il 12 o 14% del reddito professionale netto, con la prospettiva di salire ulteriormente nei prossimi anni. continua..
Consiglio di Stato: sentenza sull'ente dei ragionieri.
La Cassa di previdenza dei ragionieri è un ente privato e in quanto tale può vendere il suo patrimonio immobiliare senza seguire la procedura prevista per la dismissione dei beni pubblici. Questo, in sintesi, il contenuto della sentenza 4882 del Consiglio di Stato depositata ieri. I giudici amministrativi sono stati chiamati a decidere in merito al ricorso presentato da un inquilino di un appartamento di proprietà della Cassa riguardante le procedure seguite da quest'ultima per la vendita dell'immobile. continua
Pronto lo schema di Certificazione Unica (Cu), disponibile in bozza sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Il nuovo modello, che dal 2015 manda in pensione il Cud, consentirà di far confluire in un unico documento tutti i redditi corrisposti nel 2014: non solo, quindi, quelli di lavoro dipendente e assimilati, ma anche quelli finora certificati in forma libera. Tra le principali novità, nella Certificazione trova spazio una sezione per gestire il bonus Irpef di 80 euro riconosciuto ai lavoratori dipendenti e ad alcune categorie assimilate. continua..
Addio al vecchio CUD. Dal prossimo anno arriverà la nuova “Certificazione unica” (CU). Il CU potrà fare a meno della vecchia lettera “D” visto che i sostituti d’imposta dovranno utilizzarla non solo per certificare i redditi erogati ai dipendenti ma anche per attestare i corrispettivi pagati ai lavoratori autonomi. Una vera e propria rivoluzione del prospetto che, salvo ripensamenti o cambi di rotta dell’ultima ora, dovrà essere trasmesso all’Agenzia delle Entrate dai sostituti d’imposta entro il 7 marzo. continua..
Dal prossimo ottobre sono previste novità per i pagamenti con F24 che riguardano molti contribuenti sia titolari di partita IVA che persone fisiche. I contribuenti, in questa fase di caos, avevano proprio bisogno di complicazioni per il pagamento delle tasse. La principale novità riguarda i contribuenti, persone fisiche non titolari di partita IVA, che anche se hanno ritirato le deleghe cartacee di pagamento per le rateizzazioni di UNICO, dovranno procedere al pagamento telematico qualora l’importo da versare sia superiore ai 1.000 euro. La novità riguarda anche coloro che dovranno pagare la TASI e l’importo supererà i 1000,00 euro.continua..