È una sentenza storica quella del Consiglio di Stato n. 3859/2014, depositata il 20 luglio, perché chiarisce come il criterio di rivalutazione dei contributi pensionistici, definito dalla legge n.335/1995, debba intendersi come quello minimo (che deve essere sempre riconosciuto), mentre le Casse di previdenza “virtuose” e con i conti in ordine possono riconoscere rivalutazioni maggiori così “… consentendo di erogare trattamenti pensionistici più alti”. Con questa sentenza, viene definitivamente scardinato il principio, difeso fino all’ultimo dal Ministero del Lavoro, per cui la previdenza dei professionisti doveva essere, sempre e comunque, “tutta uguale”. Anche quando i rendimenti dei contributi, per effetto del meccanismo di calcolo, erano pressoché pari allo zero,con il risultato di deprimere all’inverosimile le future pensioni, come in effetti è avvenuto negli ultimi anni. continua..
"E' da valutare la costituzione di un Fondo di garanzia per le Casse di previdenza privatizzate, allo scopo di assicurare la stabilità finanziaria e la certezza dei trattamenti previdenziali, quale attuazione di un principio di solidarietà intercategoriale e di autonomia responsabile del sistema, in grado di scongiurare l'intervento di ultima istanza dello Stato in materia previdenziale". Lo ha detto Giuliano Poletti, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, in un'intervista pubblicata da Ragionieri & Previdenza, continua..
Avete capito bene: tutto l’Apparato composto da 39 dipendenti (costo 2 milioni e duecentomila), Organi amministrativi e di controllo (costo 2 milioni e quattrocentomila), oltre a società di certificazione, consulenti, avvocati, comunicatori, broker (costo 433 mila), spese di promozione ed editoriali, materiali, utenze, servizi, affitti…..TOTALE SPESE = 7 milioni e quattrocentomila euro ridistribuirà agli iscritti un rendimento pari a circa 1 milione (per la precisione 1.100.413,77 pag. 63 del Bilancio consuntivo 2013) che suddiviso su un capitale da rivalutare di 670 milioni risulta appunto pari allo 0,16%!!!
Il risparmio delle Casse di previdenza da utilizzare per il rilancio dell’economia italiana. Come? Con investimenti infrastrutturali di lungo periodo, effettuati per finalità sociali, a favore delle imprese contribuenti ai fondi, a sostegno di progetti pubblici o privati che favoriscano lo sviluppo dell’occupazione, della produttività e della valorizzazione del capitale umano nel territorio nazionale. In cambio gli istituti pensionistici ne avranno un prelievo fiscale attenuato sui relativi rendimenti. continua..
L'onere medio di un Pos varia da un minimo di 25-60 euro l'anno ad un massimo di 120-180 euro a seconda della tipologia delle apparecchiature. È quanto è emerso nelle prime due giornate di confronto avviate dal Ministero dello Sviluppo Economico, dopo l'entrata in vigore, dal 1 luglio scorso, dell'obbligo di accettare pagamenti con bancomat sopra ai 30 euro. L'esigenza di promuovere in Italia l'uso di questi sistemi di pagamento è confermata dall'evidenza che il sistema italiano dei pagamenti si caratterizza per una maggiore incidenza delle transazioni regolate attraverso il contante, ben oltre l'80% del controvalore totale, rispetto agli altri principali Paesi europei, dove non si supera il 60%. Il tavolo di lavoro continua..