15 DIC - Il merito non paga. È questa la triste consapevolezza che non abbandona mai le donne medico. Il soffitto di vetro che le separa dalle stanze dei bottoni non è stato infranto, nonostante le corsie degli ospedali siano sempre più “rosa”.
Ma i camici rosa non demordono. Anzi intensificano ancora di più la loro azione propositiva per consentire non solo di rimuovere tutti gli ostacoli che le separano dalle posizioni apicali, ma anche di poter attuare quelle politiche di conciliazione che consentiranno di realizzare un equilibrio tra lavoro e famiglia. Gli strumenti normativi ci sono, basta solo applicarli. E occorre anche formulare nuove proposte.
Serve però un cambiamento culturale per arrivare a una nuova concezione dell’organizzazione del lavoro.
È quanto emerso nel corso della prima Conferenza nazionale dell’Anaao Assomed “Donne in medicina. Una nuova sfida per la sanità del futuro”
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