La Commissione Bilancio del Senato ha approvato l’emendamento alla legge di conversione del decreto fiscale che stabilisce il diritto a un compenso minimo, detto EQUO COMPENSO, al di sotto del quale non si potrà scendere e che dovrà essere “proporzionato alla qualità e quantità del lavoro”. Si tratta di una norma che varrà per i professionisti iscritti in Ordini e Collegi e in associazioni, applicabile sia per i committenti/clienti privati che per quelli pubblici.
Si potrà finalmente dire addio quindi ai contratti capestro, agli incarichi pubblici gratuiti, al massimo ribasso o offerti alla cifra simbolica di un euro. Il contrappasso, si può prevedere, sarà, questo punto, l'aumento dell'abusivismo professionale, ossia dell'affidamento di servizi pubblici nell'ambito della salute a personale sottoqualificato, tuttavia possiamo dire che un primo grande problema della nostra categoria è stato sanato!
Il CUP di Marina Calderone insieme a RPT di Armando Zambrano hanno dato la notizia il 16 novembre scorso quando in Senato è stato approvato l'emendamento alla legge di conversione del decreto fiscale originariamente previsto per i soli avvocati. Il 30 novembre era prevista una manifestazione proprio per porre all'attenzione del legislatore la grave situazione nella quale si sono trovati i professionisti dopo che la cosiddetta legge Bersani nel 2006 avevava abolito le tariffe professionali, dieci anni che hanno portato molti professionisti, soprattutto i giovani e i più deboli, sull'orlo dell'indigenza.
Per gli psicologi le tariffe a cui attenersi saranno quelle determinate dal decreto 165 del 19 luglio 2016 di cui ho già parlato qui
Anna Sozzi 19 novembre 2017