Comunicato Segreteria Nazionale
La Segreteria Nazionale dell’AUPI, esprime fortissima preoccupazione per la scarsissima partecipazione elettorale degli Psicologi alle elezioni per il rinnovo degli Ordini Regionali e Provinciali. Questo dato, molto più che le analisi e le valutazioni su chi ha “vinto” o ha “perso” e sui programmi, ci spingono a considerare questa tornata elettorale un punto di non ritorno. L’astensionismo, per la prima volta, raggiunge livelli assolutamente preoccupanti. Lo scollamento tra chi governa e chi, quotidianamente, vive una precarietà professionale drammatica richiede iniziative forti e non più rinviabili.
Le elezioni dimostrano che non c’è alcuna differenza tra chi ha avuto la presunzione di amministrare in modo innovativo e chi era reduce da un decennio e più di governo, tra “vecchi” e “nuovi”, “garantiti” e “precari”. L’Ordine della Lombardia che alcuni, a torto o a ragione, ritenevano essere stato governato in modo “esemplare” negli ultimi quattro anni, ha ottenuto il peggior risultato elettorale della propria storia: le prime due convocazioni sono andate deserte e bisognerà iniziare tutto da capo con costi economici enormi. Non è un problema solo della Lombardia. La rappresentanza istituzionale che verrà fuori da queste elezioni sarà una rappresentanza assolutamente delegittimata. continua..
Psicologi svizzeri indignati per la decisione del TF: "stiamo vagliando i mezzi legali per un ricorso"
BERNA - Che le perizie disposte in ambito penale su presunti autori di reato possano essere effettuate esclusivamente da psichiatri, per la Federazione Svizzera delle Psicologhe e degli Psicologi è una "decisione incomprensibile".
La decisione del Tribunale federale del 13 febbraio 2014, esclude di fatto un intero gruppo professionale dall'attività peritale, "ignorando", come rileva la FSP, la competenza degli psicologi con formazione in psicologia legale.
Secondo la NZZ del 14 febbraio la decisione del Tribunale federale poggia su due argomenti: il primo è che fino all'entrata in vigore, l'anno scorso, della legge sulle professioni psicologiche, il settore della psicologia era caratterizzato da una sorta di "giungla formativa"; continua..
L’intervento realizzato dallo psicologo della sicurezza presso un’azienda del Centro Italia, per meglio descrivere e spiegare quali sono i possibili interventi operativi di questa figura professionale. Ospitiamo un articolo tratto da PdE, rivista di psicologia applicata all’emergenza, alla sicurezza e all’ambiente, che propone un intervento realizzato dallo psicologo della sicurezza presso un’azienda del Centro Italia, per meglio descrivere e spiegare quali sono i possibili interventi operativi di questa figura professionale. continua...
Questa è la partenza per un viaggio, un viaggio in un pezzo di storia della psicologia italiana, un racconto per curarne la memoria. Incontrare amici e personalità che hanno costruito la struttura della professione nel nostro paese, ci hanno restituito quei fermenti culturali delle epoche e delle città, sui quali si è sviluppata la psicologia italiana. Un’operazione della memoria per rinvigorire le radici che alimentano lo sviluppo dell’albero della psicologia.http://youtu.be/41VVTcPdKN4
La professione di psicologo celebra oggi il suo quarto di secolo di vita. E’ stata infatti istituita il 18 febbraio 1989 con la promulgazione della Legge 56 fortemente voluta da quanti – in quegli anni – avvertivano la necessità di regolare questa attività. “Un bilancio, al compimento del 25° compleanno - dice Giuseppe Luigi Palma, presidente del Consiglio nazionale - tutto sommato positivo: quattro psicologi su cinque - tra quelli iscritti agli Ordini regionali - svolge effettivamente una professione congrua con la qualifica di psicologo. L’ambito della salute risulta prevalente quale sbocco occupazionale, cui fanno da contorno una pluralità di altri ambiti (scuola, servizi sociali, formazione professionale, organizzazioni e aziende, ecc.). Qualche tensione si registra – anche a causa della attuale crisi economica – in termini occupazionali, specialmente nei giovani, che si aggrava a causa di un elevato numero di laureati.”