La scorsa settimana abbiamo parlato della componente istintiva del voto. Oggi parliamo dei risvolti affettivi, legati alle emozioni che sgorgano spontaneamente dentro di noi.
Voglio ricordare che le persone in cui la componente affettiva predomina nella scelta del partito da votare non sono meno razionali delle altre. Semplicemente ritengono che il voto non sia di grande importanza per il loro futuro “tanto vince la Francia o vince la Spagna solo che si magna” e, di conseguenza, tendono a esprimerlo in modo emotivo in base al momento e alle sollecitazioni che ricevono.
Le persone che utilizzano, nell’esprimere il voto, prevalentemente la componente istintiva, se non adeguatamente sollecitati, non si recano a votare. Coloro che utilizzano prevalentemente elementi affettivi, di solito, vanno a votare perché a loro piace esserci e partecipare, ma si situano fra gli indecisi che maturano la loro preferenza negli ultimi giorni o settimane. continua...
La vita online è ormai parallela a quella nel mondo reale e bisogna conoscerne rischi, diritti, doveri.Google in collaborazione con la Polizia di Stato ha rinnovato le pagine del sito buonoasapersi.it si tratta di una raccolta di consigli pratici che spaziano dalla scelta di una password efficace alle informazioni sulla raccolta di dati da parte dei grandi siti con qualche trucco per limitare i danni al minimo.
Una tipologia diffusa nell’espressione della volontà popolare è il voto su base prevalentemente istintiva. Soprattutto coloro che risultano indecisi o che non rispondono ai sondaggi utilizzano questa modalità in quanto il problema del voto non è al centro dei loro ragionamenti. Altri sono i pensieri in cui sono affaccendanti quali amore, sesso, amicizie, affari, denaro per cui si disinteressano delle diatribe politiche che, anzi, li infastidiscono. Andranno presumibilmente a votare solo se, come vedremo, saranno stimolati.