di Melina Martello
Sono solo alcune delle domande che più frequentemente mi sento rivolgere, a proposito di future pensioni, dai colleghi iscritti all’ENPAP, sia dai più giovani che dai meno giovani. La preoccupazione espressa, del tutto legittima, è che, raggiunta l’età pensionabile e attuato il collocamento a riposo, l’importo mensile che sarà erogato avrà le caratteristiche di una sorta di “obolo”, del tutto insufficiente a garantire la conduzione di una vita dignitosa.
Seguono poi una serie di valutazioni negative sull’operato dell’Ente di Previdenza, colpevole (secondo questa lettura) di non riuscire a garantire un vitalizio decoroso e di aver “sottratto” risorse economiche che i colleghi avrebbero potuto gestire diversamente e meglio. Questi sono alcuni dei pensieri fluttuanti tra non pochi colleghi iscritti all’ENPAP.
Ma qual è la vera situazione? Quale la valutazione che si può offrire per una migliore informazione e per favorire una più appropriata pianificazione del proprio futuro pensionistico?