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No agli oneri per pagamenti con il POS

10264 mI professionisti in rivolta contro il balzello di 250 euro che si debbono pagare per mettersi in regola con la legge

"A decorrere dal 1° gennaio 2014, i soggetti che effettuano l'attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, saranno tenuti ad accettare anche pagamenti effettuati attraverso carte di debito. La novità è frutto del 'Cresci-Italia 2.0', ovvero del decreto sulla digitalizzazione dell'Italia, fortemente voluto dal governo Monti e in modo particolare dal ministro Passera. Sebbene l'attuazione dell'obbligo sia subordinata all'emanazione di alcuni decreti attutivi, questi ultimi potranno prevedere l'estensione ad ulteriori strumenti di pagamento elettronici, anche con tecnologie mobili".

 

È quanto si legge in una nota del Consiglio nazionale degli ingegneri. "Siamo nettamente contrari: questa norma -afferma con decisione Armando Zambrano, presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri- impone un ulteriore balzello a carico dei professionisti. Inoltre, non ha nessuna finalità di lotta all'evasione e al sommerso, in quanto la quasi totalità delle prestazioni professionali ha una soglia di valore superiore ai 1.000 euro, oltre la quale già ora tutti i pagamenti devono essere tracciabili e quindi fatti con sistemi di pagamento quali assegni o bonifici. In effetti -continua la nota degli ingegneri- basta fare qualche calcolo per accorgersi di quanto sia onerosa questa misura. Al professionista, infatti, è richiesto di farsi carico dei costi di installazione del Pos (mediamente intorno ai 100 euro), del pagamento di un canone mensile (mediamente intorno ai 30 euro) e del pagamento di una commissione su ogni transazione che può superare anche il 3%. Supponendo una commissione media dell'1% su ogni transazione, per le sole prestazioni erogate dai professionisti tecnici nel settore delle costruzioni, si tratta di 60 milioni di euro l'anno! 60 milioni di euro - fa notare Zambrano - che da reddito per i professionisti si trasformano in rendita per il sistema bancario. Una cosa inaccettabile. Un ulteriore aggravio per i professionisti senza alcun vantaggio né per il fisco né per i clienti. Noi non siamo contrari alla tracciabilità e alla lotta all'evasione - prosegue Zambrano - ma tale lotta non può essere utilizzata come paravento per taglieggiare ulteriormente un sistema professionale che affronta una crisi drammatica senza alcun sostegno pubblico, a differenza di molti altri settori produttivi quali lo stesso settore bancario". Il presidente del Cni sottolinea come gli onorari dei professionisti siano stati ormai ridotti al lumicino dall’abrogazione delle tariffe e da una crisi di mercato che porta gli stessi professionisti, per ottenere gli incarichi, a praticare ribassi medi di oltre il 40% (con punte superiori all’80%) nel settore dei bandi di progettazione. Gli ingegneri "sostengono che il divieto di effettuare pagamenti superiori a 1.000 euro è già sufficiente a sradicare la quasi totalità dei pagamenti in nero per i professionisti, in particolare per quelli tecnici". "Questi chiedono la immediata cancellazione della contestata disposizione e che eventuali misure sostitutive di lotta all'emersione siano introdotta a 'costo zero' per i professionisti, già costretti ad affrontare da soli la più grave crisi economica del dopoguerra", conclude.

da Mondoprofessionisti.it del 10 settembre 2013

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