Il divario di parità tra uomo e donna che già si sconta nella società, nelle libere professioni può diventare un abisso per le caratteristiche dell’organizzazione in proprio del lavoro. E’ quindi necessario che le donne individuino misure comuni che contrastino la loro discriminazione oggettiva. In particolare le professioniste in Emilia-Romagna hanno ancora da infrangere un “soffitto di cristallo” molto insidioso: quello del reddito. Le donne avvocato sono più degli uomini (4.858 contro 4.725) eppure guadagnano meno della metà (il 57% in meno), le commercialiste percepiscono in media 42.634 euro contro gli 85.275 euro dei colleghi, mentre tra gli ingegneri le donne sono solo il 13% e guadagnano in media 25.192 euro all’anno contro i 48.800 degli uomini. In generale il mondo delle professioni sta diventando “rosa”. Le nuove iscrizioni, ad esempio all’ordine professionale dei medici e veterinari, sono più femminili che maschili, anche a causa della forte selezione nelle prove di ammissione. Ma persino dove gli uomini sono in minoranza sono comunque più ricchi, com’è il caso degli psicologi che sono il 18% ma guadagnano il 13% in più. continua..