La sanità è uno dei settori più esposti al rischio di corruzione. Tuttavia, la legge offre ora strumenti di prevenzione, compresa la tutela del dipendente che segnala comportamenti illeciti. Ma si può pensare anche al deterrente di pene più severe per scoraggiare le pratiche scorrette.
LA CORRUZIONE NELLA SANITÀ
Il Rapporto sulla corruzione in Italia individua il settore della sanità tra quelli maggiormente esposti al rischio di corruzione per ovvie ragioni di carattere finanziario. (1)
Si tratta infatti di uno dei settori più rilevanti in termini di spesa pubblica: nel 2011 all’incirca 140 miliardi di euro, dei quali 28 miliardi “out of pocket”, esborsi cioè sostenuti direttamente dalle famiglie per acquistare beni e servizi sanitari. (2) A questa spesa corrispondono circa 750mila occupati, di cui 240mila medici.
Una spesa gestita da decisioni amministrative che si rinnovano frequentemente, esposte dunque a tentativi di condizionamento illecito che possono assumere varie forme: acquisti inutili di beni e servizi, contratti senza gara o gare svolte in modo illegale, assunzioni e inquadramenti illegittimi, continua..