“Nelle carceri italiane siamo di fronte ad una vera e propria violazione, tra gli altri, dell'articolo 32 della Costituzione italiana, che tutela la salute come diritto fondamentale di tutti i cittadini; l’allarme lanciato dal Presidente della Repubblica ha alzato un velo su una situazione sempre più insostenibile ed esplosiva che genera, a causa dell’affollamento e delle precarie condizioni, malesseri, tensioni, aggressività ed un preoccupante aumento dei suicidi”.
Così Luigi Giuseppe Palma, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi. “Può sembrare un paradosso - continua - ma mentre è chiara – in questa situazione drammatica -la fondamentale importanza della figura professionale dello psicologo, per la complessità e la qualità del lavoro svolto nel percorso riabilitativo, proprio questa figura viene, invece, sempre più svilita da precariato, dalla continua riduzione delle ore dedicate al rapporto con i detenuti, dalla carenza, se non da una vera e propria mancanza, di qualsiasi strutturazione del servizio di psicologia”. A questo si aggiunga l’assurda situazione di 39 Psicologi vincitori di concorso che attendono di essere assunti dal 2006”
“ In queste condizioni – conclude Palma - si sprecano risorse e non viene garantito il diritto alla salute della popolazione carceraria. Riqualificare, invece, la figura dello psicologo nelle carceri, metterla nelle condizioni di ben operare rappresenterebbe - proprio in questa situazione di crisi - un investimento a beneficio della società che ci metterebbe in linea con l’Europa.”