Sperimentata (grazie a un videogioco) una tecnica per scambiare informazioni in tempo reale da un cervello all'altro.
Sei studenti in un college americano, tre in una stanza buia e tre davanti allo schermo di un computer. Insieme, devono difendere una città. Tre di loro, con elettrodi sul cranio, sono attaccati a una macchina che ne legge l'attività cerebrale e la trasmette agli altri via internet: quando pensano di muovere la mano, sono questi ultimi a muovere la loro. Potrebbe sembrare l'inizio di un film, e invece è accaduto davvero, a Seattle, negli Stati Uniti. È, potremmo dire, l'apparato sperimentale alla base di una ricerca appena pubblicata su Plos One, condotta da alcuni informatici, bioingegneri e psicologi della University of Washington di Seattle con l'obiettivo di studiare la possibilità di connettere via internet i cervelli di due persone in tempo reale. continua..