Il segretario generale AUPI Sellini, dopo la risposta del Ministero del lavoro e delle politiche sociali all'interpello sulla incumulabilità che penalizzava le colleghe libero professioniste in rapporto di convenzione con il SSN, scrive al presidente ENPAP invitandolo a " informare del diritto le professioniste che negli anni passati non hanno ottenuto l'integrazione del trattamento di maternità".
La vicenda riguarda una interpretazione restrittiva della norma che ha visto ENPAP rifiutare il versamento dell'indennità di maternità ad alcune iscritte in quanto già erogata dal SSN, anche se dal SSN avevano percepito solo 14 settimane di indennità.
Delle disparità nelle garanzie di maternità alle iscritte ENPAP si era occupato il CdA precedente introducendo l'integrazione al minimo per le colleghe con rapporti di lavoro misti (vedi qui) tra le proteste dei consiglieri di Altrapsicologia che votarono contro con motivazioni francamente incomprensibili "il provvedimento non è a beneficio di tutti: il provvedimento non si rivolge a tutti i colleghi che diventano genitori, ma un sottogruppo non ben definito di colleghe con situazioni contrattuali e una gestione fiscale particolare, a cui l’ENPAP dovrebbe rimediare attraverso i soldi di tutta la collettività."
Un assegno di maternità "dignitoso" per almeno 5 mesi è un diritto minimo che non ci sembra debba essere messo in discussione e al quale ENPAP non deve e ora finalmente non può sottrarsi!
Anzi ci auguriamo di avere a breve notizie positive sulla proposta che avevamo presentato ai Ministeri per riconoscere alle colleghe rimborsi delle spese sostenute nei primi 3 anni di vita del bambino (ne avevamo dato notizia qui) in quanto riteniamo che vada prioritariamente favorita e sostenuta la maternità delle colleghe e che nel 2013 sia inaccettabile dover ancora scegliere tra professione e famiglia.