Avvocati costretti a "chiudere bottega" e rinunciare al proprio titolo professionale faticosamente guadagnato perché impossibilitati a versare circa 5000 euro l'anno per le spese di settore, questa la situazione denunciata dagli avvocati che elencano le spese fisse:
- quota di iscrizione all'Ordine tra 170 e 230 euro
- contributi minimi da versare obbligatoriamente alla Cassa forense se si è iscritti all'Ordine professionale: contributo minimo soggettivo: € 2.700,00, contributo minimo integrativo: € 680,00, contributo per l’indennità di maternità: € 132,00 Tolale 3512,00
- assicurazione obbligatoria tra i 280 e i 400 euro
- commercialista tra i 600 e 1500 euro
Circa 5000 euro annui a cui vanno aggiunti i costi per l'attività e le tasse....
Allo psicologo va un po' meglio, si fa per dire:
-quota di iscrizione all'Ordine in tutte le regioni si attestano intorno ai 150 euro, con riduzioni previste per i primi anni di iscrizione.
- 780 euro il contributo minimo soggettivo, 60 euro il contributo minimo integrativo e 130 contributo per l'indennità di maternità da versare ad ENPAP
- per l'assicurazione godiamo per il momento di una proroga. Quando verrà emanato il decreto per definire le “procedure” ed i “requisiti minimi e uniformi per l’idoneità dei relativi contratti” previsti dall'art 2 della legge 189/2012, ne avremo una idea. Presumibilmente l'entità del premio dipenderà dal tipo di attività svolta dal professionista, ad esempio in ambito peritale il rischio sembra essere più elevato, anche se allo stato attuale è, in tutti i settori, molto vicino a zero.
- per quanto riguarda il commercialista, usufruendo delle convenzioni stipulate (es dall'Ordine dell'Emilia Romagna) si può rimanere sotto i 500 euro tutto compreso.
Un totale di circa 2000 euro a cui vanno aggiunti: le tasse, i costi dello studio professionale, il telefono, le spese di promozione della professione, la formazione continua e gli eventuali mancati incassi.
Insomma un vero SALASSO!