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Professionisti italiani svantaggiati da un fisco iniquo

AndreaCamporese-300x264Camporese (Adepp): tasse senza uguali vanificano l'abbattimento delle barriere Ue

di Luigi Berliri

“Mentre la Commissione europea sta riformando, in queste ore, la direttiva sulle qualifiche professionali introducendo la tessera europea delle professioni per ridurre gli ostacoli alla mobilità, scopriamo che, per colpa di disuguaglianze fiscali evidenti, rischiamo di rendere vano l'abbattimento delle barriere creando di fatto professionisti vantaggiati e professionisti penalizzati”.

La denuncia arriva dal presidente dell'Adepp (associazione delle casse previdenziali private) Andrea Camporese (nella foto), nel suo intervento a Bruxelles durante il convegno organizzato da Eurelpro e che ha visto la partecipazione anche del Commissario europeo per l'occupazione e gli affari sociali, Laszlo Andor. “Dobbiamo avere il coraggio di passare dalle parole ai fatti - ha sottolineato Camporese - perché la tassazione che subiamo non ha eguali negli altri Stati membri. In Italia gli utili finanziari sono tassati al 20%, poi c'è l'Iva, l'Irap, l'Imu, i bolli sulle transazioni finanziarie e così via. La Previdenza non può essere solo un soggetto economico al quale sottrarre soldi per coprire buchi di bilancio che oltretutto non ha prodotto. Parlo di un flusso di circa 500milioni di euro ogni anno che vengono puntualmente sottratti ad un sistema che si autogoverna senza costare un solo euro allo Stato e che potrebbe rispondere attivamente ad una domanda sempre più crescente di sviluppo. Il sistema previdenza non può essere scollegato dal sistema Paese, se non seguendo una pura logica matematica finanziaria - ha spiegato il presidente dell'Adepp durante il suo intervento - l'allungamento della vita provocherà a breve, e non solo in Italia, uno shock di copertura previdenziale. Deprimere ulteriormente l'ambito assistenziale privato è miope e pericoloso. L'adeguatezza, dopo la raggiunta sostenibilità a lungo termine, è un tema rilevante. Dobbiamo pensare ad un sistema che segua il libero professionista dall'inizio dell'attività' fino alla pensione, sostenendolo se deve affrontare una perdita o diminuzione del proprio reddito, aiutandolo nell'accesso al credito, riducendo il gap che lo vede per anni percepire guadagni irrisori. Altrimenti avremo sistemi molto sostenibili che erogano però pensioni molto basse. Non è questa l'Europa e l'Italia nella quale mi auguro di vivere”. Un tema, quello della tassazione, ripreso anche dallo stesso Commissario europeo per l'occupazione e gli affari sociali, Laszlo Andor, che ha sottolineato come : 'la pressione fiscale sia aumentata a causa della crisi economica, inducendo i Paesi a portare avanti per lo più politiche di recupero fiscale. Dobbiamo invece tenere presente che le pensioni devono essere sostenibili ma anche adeguate. La stessa Ocse sta facendo uno studio su alcuni aspetti che interessano i sistemi di previdenza privati, tra questi sicuramente la tassazione, compresa l'anomalia italiana”.

Da Mondoprofessionisti.it - Martedi 26 Febbraio 2013

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