Il centro del capoluogo abruzzese è una città fantasma, la gente vive in agglomerati anonimi e asettici, le relazioni sociali sono andate in pezzi. Il trauma collettivo continua. Un reportage di Mente&Cervello segnala la sempre maggiore diffusione delle patologie psichiche.
HANNO perso familiari e amici. Non hanno più la loro casa e il cuore della loro città è ancora in rovina. Non trovano luoghi nei quali incontrarsi e le relazioni sociali sono completamente disgregate. Vivono in agglomerati anonimi e asettici, nei quali è impossibile recuperare la propria identità. A pochi giorni dal quarto anniversario del sisma, che il 6 aprile 2009 devastò L'Aquila e molti comuni vicini, i cittadini del capoluogo abruzzese continuano a vivere un tempo "dissestato, sconnesso, una vita fuori sincrono in cui tutto è diviso tra prima e dopo il sisma, senza possibilità di progettualità". continua..