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Donne e politica nelle elezioni degli Ordini degli Psicologi

donnepoliticaSi stanno tenendo in tutta Italia le elezioni per il rinnovo degli Ordini degli Psicologi e precisamente sono chiamate al voto entro la metà di gennaio 20 regioni e provincie autonome su 21. Sarà interessante analizzare la composizione di genere dei Consigli e quindi le scelte elettorali di una popolazione, quale quella degli psicologi, mediamente molto giovane e a forte prevalenza femminile (85%). Ad oggi si sono insediati formalmente tre Consigli, quelli di Basilicata, Marche e Molise, nei quali contiamo una sola presidentessa donna (in Basilicata). Se il trend rimarrà questo, ci ritroveremo presumibilmente  con le stesse proporzioni tra i generi raggiunte nelle scorse elezioni del 2009 che penalizzarono decisamente la componente femminile della categoria. Infatti se analizziamo i Consigli in scadenza i presidenti risultano essere 13 su 18 quindi il 72% contro una percentuale di iscritti maschi che non supera il 15%, mentre sono solo 5 le presidentesse.

Migliorano un poco le proporzioni tra i consiglieri: nella maggior parte dei Consigli uscenti prevalgono le donne, che sono in tutta Italia 150, tuttavia se le proporzioni di genere tra iscritti ed eletti fossero mantenute dovremmo trovare non più di 26 consiglieri maschi sul totale, invece ne contiamo ben 106, le consigliere sono quindi solo il 58% del totale.

Come già è accaduto nelle recenti elezioni dell’Ente di previdenza ENPAP sembra confermata la credenza che le donne, nelle urne, tendano a scegliere più spesso uomini, anche quando gli elettori sono ad alta scolarizzazione e quando, fino a prova contraria, le potenzialità e capacità si equivalgono.

Interessante analizzare per il momento le proporzioni di genere tra i candidati: si va dalla sorprendente Sardegna dove le candidate donne sono le più numerose e pari a 3 volte gli uomini (75%) fino alla parità tra i generi (50%) che registriamo in Veneto e Lombardia, dove la componente femminile sembra letteralmente aver abbandonato il campo ai colleghi maschi, con tutte le altre regioni nelle posizioni intermedie.

Un semplice ricetta per chi si appresta a votare: nella vostra scheda inserite non meno di 7 colleghe, certamente non sarà difficile reperirle anche nella vostra regione.

Attendiamo a breve i risultati ricordando a tutte le elettrici ma anche agli elettori che rimuovere gli ostacoli che le donne incontrano in politica è segno di civiltà e può altresì portare ottimi frutti! 

 

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