Addio al vecchio CUD. Dal prossimo anno arriverà la nuova “Certificazione unica” (CU).
Il CU potrà fare a meno della vecchia lettera “D” visto che i sostituti d’imposta dovranno utilizzarla non solo per certificare i redditi erogati ai dipendenti ma anche per attestare i corrispettivi pagati ai lavoratori autonomi.
Una vera e propria rivoluzione del prospetto che, salvo ripensamenti o cambi di rotta dell’ultima ora, dovrà essere trasmesso all’Agenzia delle Entrate dai sostituti d’imposta entro il 7 marzo. continua..
Dal prossimo ottobre sono previste novità per i pagamenti con F24 che riguardano molti contribuenti sia titolari di partita IVA che persone fisiche. I contribuenti, in questa fase di caos, avevano proprio bisogno di complicazioni per il pagamento delle tasse. La principale novità riguarda i contribuenti, persone fisiche non titolari di partita IVA, che anche se hanno ritirato le deleghe cartacee di pagamento per le rateizzazioni di UNICO, dovranno procedere al pagamento telematico qualora l’importo da versare sia superiore ai 1.000 euro. La novità riguarda anche coloro che dovranno pagare la TASI e l’importo supererà i 1000,00 euro.continua..
La provocazione di Luigi Pagliuca, presidente della Cassa dei ragionieri: "Porto i libri in tribunale". Una sentenza della Cassazione costerà all'ente circa 15 milioni in più l'anno e un abbattimento del patrimonio del 10% solo per gli arretrati. Alberto Brambilla, docente di gestione delle forme previdenziali. "Giovani professionisti, fate causa alla Corte" continua..
Secondo una sentenza del consiglio di Stato, gli enti con i conti in ordine e che ottengono plusvalenze finanziarie possono erogare rendite maggiori ai loro iscritti
Se la cassa di previdenza ha i conti in ordine, e riesce a realizzare plusvalenze dai sui investimenti, non c’è motivo che non le utilizzi per erogare assegni pensionistici più ricchi ai suoi iscritti. Lo ha stabilito il consiglio di Stato in una sentenza del 18 luglio scorso.continua..
L’operazione è stata chiamata “Uovo di Colombo” dalla Commissione parlamentare di controllo sulle attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale. Di cosa si tratta? In estrema sintesi dagli investimenti delle casse di previdenza dei professionisti (e di tutte quelle private in genere) si potrebbe generare un flusso di risorse finanziarie di circa 10-15 miliardi l’anno da immettere nel circuito dell’economia reale del Paese, in grado di provocare un effetto moltiplicatore fino a 30 miliardi. Ad affermarlo è stato Lello Di Gioia, il presidente della Commissione, che ha dunque aperto a questa possibilità. I rappresentati delle casse di previdenza non hanno chiuso la porta all’ipotesi, ponendo però dei paletti ben precisi. Non bisogna dimenticare, infatti, che si tratta di fondi destinati alle pensioni dei professionisti e non di risorse di esclusiva proprietà dello Stato. continua..