Gli attacchi e le violenze dei Boko Haram in tutta la regione del lago Ciad rischiano anche di distruggere psicologicamente un’intera generazione. Lo denuncia Medici senza frontiere che ha integrato il supporto psicologico alle attività mediche.
"I bambini raccontano storie orribili attraverso i loro disegni: armi, elicotteri, persone decapitate – racconta Aurelia Morabito, psicologa Msf - . Molti fuggono da soli nella notte o si nascondono in acqua, sperando che nessuno li trovi”. continua..